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Ha preso ufficialmente avvio ieri, con replica oggi 31 ottobre (ore 20.30), il cartellone Prosa e Nuove Scritture del Teatro Verdi di Pordenone, firmato dalla consulente artistica Claudia Cannella, che anche in questa stagione predilige un teatro di regia, fortemente autoriale, con produzioni firmate dai più importanti Teatri italiani. Ad inaugurare il programma teatrale il nuovo allestimento del fortunato spettacolo “L’origine del mondo”, scritto e diretto da Lucia Calamaro, una delle autrici e registe più interessanti e affermate del panorama nazionale, proposto a Pordenone in esclusiva per il Friuli Venezia Giulia e per il Veneto. Spicca in scena il debutto nelle vesti di attrice della giornalista e scrittrice Concita De Gregorio, affiancata dalle interpreti Carolina Rosi e Mariangeles Torres. Uno spettacolo divertente e profondo dove la visionaria e intima scrittura dell’autrice affronta con vivida ironia le perturbazioni emotive che segnano i nostri tempi, portando sul palco una riflessione autentica e necessaria sulla fragilità umana e sulla resilienza.
A quindici anni dal suo debutto, “L’origine del mondo” si conferma come uno dei testi teatrali più rilevanti del nostro tempo. Fin dai suoi esordi, la scrittura di Lucia Calamaro ha infranto tabù e convenzioni, esplorando temi complessi con una profondità che ha saputo catturare il pubblico. Le tre protagoniste in scena danno vita a un raffinato ritratto di una condizione emotiva che tocca milioni di persone, in particolare in Occidente: la depressione, intesa non come una condanna irreversibile, ma come una fase che può essere attraversata e superata, aprendo la strada a una possibile guarigione. Quando lo spettacolo apparve per la prima volta sulla scena italiana, nel 2011, fu un enorme successo, tanto da sbancare i Premi Ubu 2012, vincendone ben tre. «Quando ho scritto L’origine del mondo per raccontare l’attraversamento e la riemersione da uno stato di depressione acuta, qualcosa in me sapeva – in modo inconscio e profetico –, che quelli a venire sarebbero stati anni di isolamento psicologico e sociale profondo, dovuto a fattori diversi», spiega Lucia Calamaro. «Era già nell’aria questa “impossibilità”, diciamo pure “invivibilità” dei rapporti umani e dell’esistenza così come la sperimentavamo. Ma nel 2011 era invece impensabile immaginare che nel 2020 la depressione sarebbe stata dichiarata dall’OMS la malattia più diffusa al mondo. Come era impensabile che sempre l’Oms ipotizzi entro il 2030 un’epidemia di depressione globale causata dalle più svariate emergenze sociali e intime: insicurezza economica, rifugiati climatici, povertà crescente, fine del mondo, assedio dell’attenzione da iperconnessione: da questi dati l’intento di riallestire questo spettacolo. Sul palco vediamo tre donne “forti”, tre splendide interpreti per una storia universale, che ci coinvolge tutti in modo profondo ma anche divertente», conclude l’autrice e regista.
«Dentro a un frigo c’è tutto il mio mondo, ci sono i libri, le sigarette, il cibo, il dentifricio, lo spazzolino, tutto quello che serve. Ed è qui che io vivo», racconta del suo personaggio Concita De Gregorio. «E poi – aggiunge – c’è il rapporto con mia figlia, che diventa il rapporto con mia madre. È una storia circolare, che fa ridere, che fa molto ridere». Sempe oggi, alle 18, al Ridotto del Verdi (ingresso da via Roma) incontro pubblico con Concita de Gregorio, Carolina Rosi e Mariangeles Torres: un’opportunità unica per immergersi nel fascino dello spettacolo e conoscere le tre splendide protagoniste.
Ingresso gratuito, fino a disponibilità di posti Per prenotare l’incontro: biglietteria@teatroverdipordenone.it
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In copertina, Concita De Gregorio in una scena del lavoro teatrale; qui sopra, con Carolina Rosi e Mariangeles Torres.
(Foto Claudia Pajewski)